giovedì 26 febbraio 2015

Intervista a Graziano Ruggiero Presidente dell'Associazione fra Mutilati e Invalidi di Guerra della sezione di Barletta

I reduci di guerra barlettani non vanno dimenticati


Intervista a Ruggiero Graziano, presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra






6 Settembre 2014 
Tanti giovani barlettani, reduci dalle due guerre mondiali, tornarono mutilati e invalidi nel corpo e nello spirito. L'ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra - via Capua, 28), rappresenta un baluardo della memoria storica verso questi giovani, in cui si raccolgono le loro storie di vita. Dopo alcuni anni, l'attuale presidente della associazione, Ruggiero Graziano, ha deciso di prendere le redini della associazione e rilanciarla. Domenica 7 settembre, alla vigilia del settantunesimo anniversario dell'armistizio, ci sarà la benedizione della bandiera associativa, a cui seguirà una mostra di cimeli storici di guerra, raccolti da Ruggiero Graziano, che incontro nella sede della associazione.

Alla cerimonia parteciperanno il barlettano Cosimo Fasanelli, 94 anni, reduce della seconda guerra mondiale, che combattè sul fronte greco, e Gaetano Carli, nipote di Giuseppe Carli, il sergente bersagliere barlettano che a 19 anni, fu ucciso durante la prima guerra mondiale, il 1 giugno 1915, sul monte Mrzli vrk(Slovenia).

Sig. Graziano, cos'è l'ANMIG?
«L'ANMIG è nata nel 1917, per dare sostegno ai tanti reduci invalidi della prima guerra mondiale. I reduci, invalidi e mutilati, tornati dal fronte, venivano aiutati ad affrontare la guerra quotidiana con la vita».

In origine, quali erano i compiti della associazione?
«In origine, l'associazione aiutava i reduci delle due guerre mondiali, ad ottenere pensioni di invalidità di guerra e imparare un lavoro, in base all'handicap riportato in guerra. Oggi, il nostro compito è mantenere viva la memoria storica del passato, tentando di evitare che gli orrori della guerra si ripetano, come purtroppo sta avvenendo in altre parti del mondo. E' un compito difficile, ci stiamo provando».

Sig. Graziano, perché ha scelto di assumersi la responsabilità di questa associazione?
«Nel 2000, a seguito della modifica dello statuto, anche i figli,nipoti e pronipoti degli invalidi di guerra, hanno potuto iscriversi a questa associazione. Io stesso, ho sostituito mio nonno, Ruggiero Graziano, che ha combattuto durante la seconda guerra mondiale. Rimasto invalido di guerra, è morto nel 1954, a causa delle ferite riportate, lasciando la moglie e tre figli».

Le iscrizioni sono aperte reduci delle missioni in Medio Oriente e Balcani?
«Si, se hanno riportato una invalidità. Come ho già detto anche i loro figli e nipoti potranno iscriversi. Inoltre, col prossimo anno scolastico, avremo incontri con le scolaresche per fare conoscere la storia, le proprie origini».

Quante medaglie al Valore Militare ci sono a Barletta?
«Le medaglie d'oro al Valore Militare, sono 11, di cui 10 assegnati a soldati delle due guerre mondiali, una alla Città di Barletta. Inoltre, ci sono 250 medaglie d'argento e 130 di bronzo. Per finire, più di 500 Croci al Valore Militare».

Nella sede dell'ANMIG sono esposti alcuni cimeli della guerra: sono donazioni di privati?
«Si, fanno parte di una donazione. Per l'occasione abbiamo creato la "Casa della Memoria": uno spazio dedicato ai cimeli delle due guerre mondiali. A volte, la gente si disfa dei cimeli di guerra, gettandoli nella spazzatura. Anni fa, vicino un cassonetto, trovai 3 diplomi di un cittadino barlettano, che partecipò alla guerra civile di Spagna ( 1936 – 39). Questi diplomi sono firmati dal colonnello Francesco Grasso, che fu comandante del presidio di Barletta, durante l'occupazione nazista. Ho fatto incorniciare questi diplomi, sono un documento storico prezioso».

Sig. Graziano, lei colleziona cimeli di guerra?
«Si. Il primo cimelio, a cui sono affezionato, appartiene a mio nonno: la sua giubba della Milizia Volontari della Sicurezza Nazionale e il suo foglio matricolare. In seguito, la curiosità mi ha spinto a toccare la storia con mano, raccogliendo altri cimeli di guerra, tramite mercatini o internet».
http://www.barlettaviva.it/notizie/i-reduci-di-guerra-barlettani-non-vanno-dimenticati/

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