sabato 28 febbraio 2015

Addio ad Angelo Riccheo, carabiniere barlettano reduce da un lager nazista


Morto pochi giorni fa, aveva dedicato la vita alla memoria dei campi di concentramento

Ricevette una medaglia d’onore dal presidente della Repubblica



 18 Agosto 2012
Una vita dedicata al ricordo e alla memoria delle tragiche storie di deportazioni nei campi di concentramento quella di Angelo Riccheo, carabiniere di origini barlettane ma da anni residente ad Imola, morto pochi giorni fa. Una vita per non dimenticare, e anzi per raccontare la sua personale e terribile esperienza in un lager austriaco, dove fu deportato nel 1943, a soli 18 anni, pochi mesi dopo essere entrato nell'Arma dei Carabinieri.

Riccheo, nato a Barletta il 23 agosto 1925, fu catturato nella scuola della caserma di Roma il 7 ottobre 1943, venne deportato in Germania (ora Austria) dove rimase rinchiuso nel campo di concentramento sino all'aprile 1945. Tra il 1950 e il 1960, durante il periodo dell'Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia (Afis), soggiornò in Somalia per ragioni di servizio e si dedicò all'insegnamento ai somali nella scuola organizzata dai Carabinieri.

Andò in congedo nel 1986, dopo ben 43 anni di servizio nell'arma. Negli anni '90 ha ricevuto una medaglia d'onore dalle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha rivestito l'incarico di «facente funzioni di segretario» nella sezione di Imola dell'associazione nazionale degli ex internati, ente morale dei reduci dai lager nazisti.

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