martedì 7 aprile 2015

Angelo Torre e Nicola Galasso, giovani barlettani nella prima Guerra Mondiale

Cognac e alcool per affrontare la morte in battaglia


di Tommaso Francavilla


Furono 569 i cittadini barlettani, caduti nelle trincee della prima guerra mondiale. A cento anni dallo scoppio del conflitto, ricorderemo alcuni di loro e le loro brevi vite.

Angelo Torre nasce a Barletta il 27 settembre 1894. Si diploma nel 1914 presso il liceo classico "A. Bonello". Allo scoppio della guerra, Angelo è arruolato nel 3 genio telegrafisti ed assegnato ad un osservatorio di dirigibili sul Carso. Qui, nel 1916, si ammalò e morì. Angelo Torre aveva 22 anni.



Nicola Galasso nasce a Barletta il 6 febbraio 1887. Aspirante Ufficiale del 31° Fanteria "Brigata Bologna". Il 23 maggio 1917, Nicola partecipa con la sua brigata, alla Decima Battaglia dell'Isonzo. La brigata "Bologna" attacca il saliente di Hudi Log, nei pressi di Castagnevizza sul Carso (Slovenia), assieme ad altre 16 divisioni di fanteria. Prima dell'assalto, si distribuiscono alla truppa delle razioni supplementari di vermouth e cognac, per mettere i soldati in stato di incoscienza al momento dell'urto con il nemico. Dalle ore 6 del mattino, alle ore 16 del 23 maggio, tutte le artiglierie della III Armata bombardano le posizioni nemiche, già sconvolte dai precedenti bombardamenti, quindi la fanteria esce all'attacco lanciandosi dalle trincee.

All'ala sinistra l'azione, sebbene dimostrativa, è condotta con energia, impegnando il nemico; al centro e alla destra, l'attacco è condotto a fondo, con estremo vigore. Gli avversari austro -ungarici, sorpresi e sgominati dall'improvviso attacco, reagiscono verso sera con un violento contrattacco, sostenuto da bombardamenti di eccezionale intensità; il contrattacco fu respinto con gravi perdite da parte delle truppe italiane. Durante questo attacco, Nicola Galasso,, alla testa del suo plotone, viene colpito a morte mentre si lancia, incitando i suoi soldati, contro postazioni avversarie. Intanto, le squadriglie aeree italiane - 140 velivoli - partecipano alla battaglia, rovesciando sulle linee avversarie 10 tonnellate di bombe, mitragliando le truppe ammassate. Alla potente preparazione delle artiglierie contribuirono con efficacia dieci batterie inglesi del più recente modello, giunte al nostro fronte a confermare la cooperazione dell'esercito alleato.

Nella zona di Gorizia, respinti i forti attacchi nemici, le nostre truppe presero d'assalto e conquistarono un fortino sulle pendici nord-ovest di San Marco e, dopo accaniti combattimenti, ottennero altri progressi nella zona di Monte Santo e del Vodice. Quel giorno di maggio, si chiudeva con una vittoria sanguinosa per l'esercito italiano. Nel corso della giornata, furono catturati al nemico oltre 9000 prigionieri austro - ungarici, di cui 300 ufficiali.
Qual giorno, morirono 1175 soldati italiani, di cui 64 ufficiali. Nicola Galasso aveva 30 anni e fu decorato con la Medaglia d'Argento al Valore Militare.

Si ringrazia per la collaborazione Ruggiero Graziano, presidente dell'ANMIG (Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra) - sezione Barletta (via Capua, 28).

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